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Boldini virtuoso. Quella scena galante sembra un passo di valzer

23/03/2025 22:51

Miriana Costagliola

STORIE DELL'ARTE,

Boldini virtuoso. Quella scena galante sembra un passo di valzer

Giovanni Boldini, Scena galante. Donna in piedi vista di profilo. Tempera su carta, 1870 circa. Musei Civici, Pavia.

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Giovanni Boldini, Scena galante. Donna in piedi vista di profilo.

Tempera su carta, 1870 circa. Musei Civici, Pavia. 

In questa “Scena Galante”, si nota il vorticoso dinamismo materico che contraddistingue la pittura più sperimentale di Boldini. I personaggi che animano adesso le sue tele sembrano prendere vita. Linee e colori diventano più arditi e fluttuanti. 

A sua agio nella Ville Lumière, il maestro ferrarese è diventano uno dei personaggi chiave della Belle Epoque parigina. Le dame da lui ritratte al massimo della loro femminilità e piene di personalità, diventano adesso l'immagine di una società che cambia, della donna emancipata, della borghesia arrembante, della velocità come mito moderno.  

 

 

La vita del ritrattista, da Ferrara alla conquista di Parigi.

 

Giovanni Boldini nacque a Ferrara il 31 dicembre 1842, da madre fervente cattolica e padre pittore. Ancor prima di imparare a leggere e a scrivere, Boldini dimostrò subito il suo talento per il disegno. Abbandonando gli
studi precocemente per delle insofferenze verso le regole scolastiche, il padre gli insegnò le basi della pittura, avendo intuito le sue grosse capacità. Dopo una fortunata adolescenza, Boldini usò i suoi risparmi per
trasferirsi a Firenze. Qui, l’artista si iscrisse all’Accademia delle belle arti, ma poi si ritirò anche da questa perché, come suo solito, insofferente verso le regole dell’Accademia. Ad essa, Boldini preferì il Caffè Michelangiolo, sede dei pittori Macchiaioli, con i quali entrò anche in contatto diretto. Tuttavia, a differenza di questi pittori, l’artista ferrarese si concentrò sui ritratti: infatti cominciò una lunga serie di ritratti per famigliari e amici. Tra questi, la famiglia Falconer, di cui era parte anche Isabella Falconer, che divenne l’amante dello stesso Boldini. In quel
periodo iniziò a viaggiare molto, tra la Francia e l’Inghilterra. Successivamente, si stabilì in Francia, però non abbandonò mai del tutto l’Italia, in cui tornò spesso per partecipare alla Biennale di Venezia.
Purtroppo, però, l’11 gennaio del 1931 si spense.
 

 

Boldini pittore amato ma anche fortemente criticato.

 

Lo stile di Boldini è unico nel suo genere: pur avendo avuto contatto con i macchiaioli, le soluzioni di linee e colori dell’artista sono più ardite e dinamiche, mentre i soggetti da lui raffigurati sono solitamente donne
borghesi al massimo della loro femminilità e piene di personalità. In conclusione, Boldini è un figlio della Belle Epoque. E, dato questo, è molto apprezzato quanto anche molto criticato. Qualcuno asserisce che i
suoi ritratti mostrino delle donne statiche, in un certo senso “insipide”. Altri, invece, lo difendono e spiegano che le donne di Boldini sono ben caratterizzate sia nella tecnica, come la definizione dei particolari delle
vesti, sia nella loro psicologia ed espressione.

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